Palma187 inaugura il suo primo evento pubblico in occasione di Walk-In Studio 2021. Il neonato studio, costituitosi solo ad aprile scorso a seguito dell’incontro di Matteo De Nando, Gaia Coals, Chiara Biraghi e Gabriele Ferrarini, ha deciso di partecipare all’iniziativa in quanto ne condivide lo spirito di incontro tra professionalità diverse. Per Supporters l’intervento de* quattro va letteralmente a sostenere il lavoro e le opere di altr* autor* e professionist* che ognun* di loro ha invitato. De Nando, Coals, Biraghi e Ferrarini limitano la loro presenza in mostra alla progettazione ad hoc di display specifici. Il loro intento, infatti, è quello di attivare le diverse ricerche, amplificando la possibilità di incontro e ramificazione di significati, che divengono così il fulcro di tutta l’azione.
Chiara Biraghi progetta un tavolino da caffè, una nuvola, intorno a cui gravitano le opere di Giacomo Grippa, Francesco Garavaglia e Mattia Giordano. In questo strano salotto, modalità diverse d’azione giocano tra loro, delimitate da sensori di distanza che, come un allarme, segnano il passaggio e l’avvicinamento di un corpo.
L’intervento di Gaia Coals prevede alcune scodelle da zuppa rovesciate che soupportano i lavori di formato ridotto di Elisa Giuliani e Marta Galbusera, insieme a una postazione di ascolto pensata come setting per riprodurre il podcast Arti.colo9. Lo spazio stesso dello studio sostiene le piccole installazioni sonore della Coals.
Matteo De Nando sceglie il supporto del muro per accogliere le opere di Luca Loreti, Francesco De Bernardi e Twee Whistler. De Nando lascia così che la vicinanza delle diverse ricerche generi possibili ramificazioni di senso oltre alle molteplici esplorazioni condotte da* tre artist* intorno all’immagine verticale.
I lavori di Giulia Wetter, Fleisch023 e Kuthi Jin sono ospitati da “Arròcco Bibliografia”, struttura a modulo variabile progettata da Gabriele Ferrarini. L’oggetto d’arredo viene ripensato in funzione dell’archiviazione e consultazione dell’immaginario personale. Questa pratica, comune tanto a* artist* che a* collezionist*, l* unisce nell’entusiasmo di quelle scoperte che sono rese possibili dalla riattivazione della memoria e dagli oggetti attraverso i quali viene veicolata. La compresenza di scultura, grafica e design sposta il valore dell’oggetto da una dimensione semplicemente funzionale a una transdisciplinare, in linea con lo spirito della mostra generale.
Supporters intende proporre modalità diverse di ascolto e interazione tra professionalità eterogenee. La ricerca di ogni partecipante si trova ad interagire con i display espositivi, interventi artistici essi stessi, e con le convergenze con quelle de* altr* invitat*. In questo modo si instaurano in continuazione spazi di confronto critici e possibilità di discorso, vere e proprie tematiche della mostra.