martedì 20 ottobre 2020zona 1

Spazi di silenzio

Studio Battisti

artisti

Anna Pellegrini Tondini

a cura diMarina Mojana

INFO

viale Caldara, 13/7  

Dalle 18.30

 

sinossi

L'architetto ospita la pittrice che afferma: "Lo spazio vuoto racchiuso tra il vetro e la tela è il vero soggetto dell'opera.(...) L'invisibile è ciò che ci muove."

 

descrizione

Dipingere il vuoto. Questa è la sfida che da una decina d’anni impegna Anna Pellegrini, pittrice di spazi mentali. Meditare e dipingere; dipingere e meditare. I due gesti si intrecciano nella quotidianità dell’artista che, attraverso la sua opera pittorica e tridimensionale, cerca anzitutto di dare visibilità a una dimensione interiore.«Mi piacerebbe che tutti coloro che osservano i miei lavori - spiega l’artista - fossero indotti a entrare in quello spazio vuoto che volutamente racchiudo tra il vetro, la cornice, e la tela dipinta. È lo spazio vuoto il vero soggetto della mia opera».

I suoi quadri - ma chiamarli così è molto riduttivo - aniconici e ipnotizzanti, sono presenze che si impongono per delicatezza ed eleganza. La sua tavolozza, fatta per sovrapposizione di toni perlacei che sfumano dal rosa tenue al grigio celeste, è una scala musicale, declinata con note colore pastello, vibranti d’aria come l’acqua sotto il cielo.«Lo spazio vuoto che raffiguro - prosegue l’artista -, al contrario della concezione comune, non allude alla mancanza, né all’assenza di qualcosa, bensì a una pienezza. Vorrei che chi guardasse i miei lavori entrasse in sintonia con la sua interiorità». Dunque osservare, per ascoltare.

I dipinti di Anna Pellegrini hanno una grande forza espressiva, perché danno voce al silenzio. Come un maestro di meditazione, lo spazio che l’artista cerca di fare emergere è la parte invisibile da cui tutto ha origine. «Lo spazio che creo e che rappresento - dice Pellegrini - è ciò che precede il pensiero, l’emozione, l’azione. L’invisibile è ciò che mi muove».

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