Corpo a corpo a corpo#2

CORPOACORPOACORPO #2
CsO

a cura di R+S / AK
con un contributo critico di Massimilano Guareschi

È banale appellarsi al corpo, farne l’istanza dell’autenticità, della naturalità, dell’istintività contrapposto al negativo dello spirito, dei condizionamenti socio-culturali o dei dispositivi istituzionali. Tutta una retorica ricorrente non fa che riproporre l’opposizione anima/corpo. Per uscire da questo schema Deleuze e Guattari riprendono il concetto del corpo senza organi inventato da Antonine Artaud, proponendolo come indicatore cartografico, come orizzonte, o limite, di un “insieme di pratiche. Ne fanno addirittura un acronimo: CsO.
Corpo senza Organi non significa corpo privo di organi. Un organo, al di là della propria materialità e consistenza biologica, è tale in relazione al suo inserimento in una totalità – l’organismo – che gli affida una funzione all’interno di un sistema gerarchico.
Costruirsi un CsO significa rompere con quella configurazione, aprire nuove connessioni, attualizzare riserve di potenziale eccedenti i limiti imposti per innescare nuove macchine trasversali in una dimensione necessariamente processuale.
Il CsO non è uno statuto ma una pratica.

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R + S / AK
riss(e) + Surplace / AnonimaKunsthalle, Varese.
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