Alice Mestriner, Ahad Moslemi
Alice Mestriner, Ahad Moslemi
a cura dispazioSerra
dalle 17.00 alle 20.00
L'installazione è costruita attorno a un elemento principale: la polvere. Con lei si realizzano tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro. La polvere che compone queste sculture tornerà, infine, ad essere nulla oltre che polvere.
Continua dopo l’interruzione estiva venerazioneMUTANTE, la stagione espositiva di spazioSERRA dedicata alla trasformazione delle opere site-specific nel corso della loro permanenza. materiaprima è la nuova mostra di Alice Mestriner (Treviso, 1994) e Ahad Moslemi (Teheran, 1983), visibile da lunedì 13 settembre fino a sabato 9 ottobre presso la stazione Lancetti del Passante ferroviario a Milano.
La ricerca di Mestriner e Moslemi trae origine dall’assunto che tutto ciò che è essenziale sia invisibile, mentre tutto ciò che risulta, ed è quindi visibile, sia apparso dall’accumulo indifferenziato e invisibile della potenzialità materica. Il fenomeno è la manifestazione della realtà che, per essere percepito, deve necessariamente possedere una forma, che è a sua volta conseguenza di una reazione chimica che lega a sé atomi ed elementi. Esistono però situazioni in cui la forma non si manifesta direttamente, ma è possibile intravederne solamente i sintomi. Nell’invisibile si nasconde il motore di accensione, la trasformazione: ciò che vediamo e che ci appare fisico e concreto in realtà non è altro che il frutto, la conseguenza della parte invisibile dell’universo.
L'installazione site-specific materiaprima è costruita attorno a un elemento principale: la polvere. La polvere è la componente che occupa il vuoto, è vita, è il pulviscolo atmosferico che dà origine alla trasformazione. Scrive Edorardo De Cobelli nel testo critico che accompagna la mostra: “La polvere è frutto del disgregarsi di qualsiasi elemento che, secondo la storica affermazione di Lavoisier, torna in seguito a plasmare e ricomporre nuova materia. Se si dovesse trovare un sinonimo, questo sarebbe infatti Materia: una materia prima, invisibile, che percorre autostrade a noi invisibili e sconosciute e genera infine nuova vita”. Le interazioni al suo interno avvengono per casualità, compatibilità di atomi e molecole; la polvere è un microcosmo invisibile, esistente ma sconsiderato, in cui si nasconde un ciclo di vita, morte-trasformazione e vita, dove passato, presente e futuro coesistono.
Il punto, (''il granello'', è la parte costitutiva più elementare della polvere, la prima parte del tutto. Quell'invisibile parte del cosmo, se aggregata, mostra la sua materialità. Il risultato sarà il rapporto tra visibile e invisibile, tra l’essere in potenza e l’essere in atto, che convivono nella polvere. Mestriner e Moslemi elogiano il processo di formazione che trae origine dalla polvere assimilandolo a quello che, a partire dal punto, compone linee e superfici che a loro volta creano i cinque solidi platonici. Con la polvere realizzano tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro: questi sono la struttura elementare del mondo e rappresentano anche la sua origine e gli elementi che lo compongono: fuoco, terra, aria, etere e acqua. “Se la forza construens degli artisti ha organizzato la polvere in mostra a formare delle geometrie regolari” scrive De Cobelli “la pars destruens dell’entropia spezzerà il legame che le unisce fino a rendere le opere indistinguibili. La polvere che compone le sculture tornerà, infine, ad essere nulla oltre che polvere”.
Alice Mestriner e Ahad Moslemi hanno esposto per tutto il mese all’interno della stazione del passante Lancetti. In questa gabbia di vetro e muratura stavano le loro incrostazioni di polvere. L’esposizione si chiama materiaprima (con la minuscola). Diverse opere erano disposte in uno spazio non troppo grande, quasi più adeguato a vedersi da fuori – dai vetri che facevano della mostra una vetrina – e dentro al quale la gente che conversava con Alice sembrava offendere, con la sua disomogeneità, un qualche ordine prestabilito degli oggetti.
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