Rebeca Pak
Rebeca Pak
a cura diLivia Milani
Un display performativo che richiama lo spazio di lavoro dell'artista. Il progetto si concretizza attraverso la forma di paravento e attiva lo spazio urbano mettendo in discussione le categorie binarie di interno/esterno e pubblico/privato.
Studio Ambulante - Rebeca Pak
6/10 - Piazzale Veronica Gambara (h 15-19)
7/10 - Piazzale Carlo Archinto (h 15-19)
8/10 - Piazza Risorgimento (h 15-19)
9/10 - Piazza Antonio Gramsci (h 15-19)
Studio ambulante è un display performativo realizzato da Rebeca Pak che richiama lo spazio di lavoro dell’artista e che, dal 6 al 9 ottobre in occasione del festival Walk-In Studio, occupa alcune piazze nella città di Milano.
A cura di Livia Milani, il progetto si concretizza attraverso la forma di paravento e attiva lo spazio urbano, mettendo in discussione le categorie binarie di interno/esterno e pubblico/privato. L’oggetto divisorio, su cui l’artista pone tessuti, video e immagini, è fornito di rotelle che ne facilitano lo spostamento e destruttura il concetto di staticità. Così, il display assume un carattere nomadico e diventa, simultaneamente, oggetto-opera e spazio di lavoro. Come tale, rinuncia a qualsiasi forma di immobilità, propendendo invece per una dimensione ibrida e fluida.
Studio Ambulante è, allo stesso tempo, una riflessione critica che si sofferma sulla difficoltà e talvolta sull’impossibilità per l’artista emergente di avere uno spazio in cui dedicarsi alla propria produzione, a causa degli alti costi degli affitti a Milano. Nonostante l’apertura all’universo contemporaneo emergente, risulta difficoltoso, spesso impossibile, riuscire a costruirsi una dimensione in cui praticare attivamente e autogestire uno spazio.
In questo display lo studio smette di essere uno spazio confinato all’interno, ma si sposta nella città, consentendo a chiunque passi in quel momento di poter partecipare. Pak si sofferma sull’importanza del reale e riflette sulla dicotomia tra ciò che un*artista emergente immagina di realizzare e ciò che, alla fine, si concretizza. In questo, l’antitesi dello studio è rappresentata dal taccuino come oggetto ricco di annotazioni, riflessioni e ricerche che, però, spesso altro non sono che opere solo in potenza. È con questo continuo gioco di opposti che Studio ambulante si anima, si muove, si appropria di una città paradossale come Milano.
Rebeca Pak (San Paolo, 1992) è un’artista visiva, laureata in Architettura e Urbanismo a San Paolo e al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano. La sua ricerca si fonda sull’identità in mutamento: l’identità come risultato instabile e plastico di una costante rinegoziazione tra riferimenti appartenenti a culture diverse e, come conseguenza di questo processo, la condizione di eterna transizione come possibilità di destrutturare i paradigmi costruiti su di una logica di ordine binario. L'artista lavora con media diversi che comprendono fotografie e oggetti della sua famiglia coreana (immigrata in Brasile nel 1963) ed elementi presenti nel suo quotidiano come tessuti, cibo, linguaggio e motivi architettonici. Pak ha presentato i suoi lavori al Careof (Milano, 2019), Rehearsal Project Studio (Milano, 2019), Standards (Milano, 2019), Ateliê397 (San Paolo, 2019), alla 2nd Šiluva Art Biennial (2021); è stata tra i cinque finalisti del Premio Lydia! 2021 ed è membro di Archive a Milano dal 2020.
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Studio ambulante
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