Viviamo in un mondo fatto d’artifici e Gregor Sailer lo mostra, senza retorica, in una luce fredda e piatta. The Potemkin Village è un progetto fotografico frutto di due anni di ricerca e lavoro sul campo. È un viaggio attraverso sette paesi accomunati da paesaggi fittizi e impregnati di solitudini, città che per motivi militari, politici o economici, sorgono d’improvviso e spariscono una volta completata la loro funzione. Il titolo della mostra, infatti, trae ispirazione dai villaggi di cartapesta che, per ordine del principe e generale russo Grigorij Aleksandrovič Potëmkin, furono realizzati per impressionare l’imperatrice Caterina la Grande durante una visita in Crimea nel 1787. Tra le architetture indagate l’artista da particolare risalto a quelle costruite per l’addestramento militare, che mutano in base al nemico, come le città in stile medio orientale costruite dall’esercito degli Stati Uniti d’America nel deserto del Mojave. Quest’ultimo è solo uno dei quindici scatti esposti nell’elegante cornice di VVV, casa studio dell’architetto Michela Genghini, e anteprima della mostra che aprirà il 6 giugno alla galleria Montrasio Arte.