È venerdì 8 Ottobre, sto andando a visitare Studio Scalzo, situato nella zona Nord est di Milano, in via Luigi Cinemei 10. In prossimità del luogo sento voci e musica, capisco che la festa è iniziata. Il progetto in esposizione nasce nell’occasione di festeggiare il terzo anno dalla nascita dello spazio Studio Scalzo, vengo accolta da un clima gioioso, con decorazioni appese dai colori accesi. In questo ambiente ci lavorano 8 artistə, unə di loro, Anita, mi illustra il luogo e le varie postazioni di lavoro di ognuno. All’improvviso stacca un pezzo di decorazione e la mangia. Ancora incredula per quello che avevo appena visto, scelgo quella color viola che ha attratto di più la mia curiosità e la mangio anch’io. ‘La mia è un pò salata e dal gusto forte, credo sia curry’ mi dice Anita. Rispondo ‘Sa di barbabietola, è dolce’. Decorazioni commestibili, caramelle ricamate all’uncinetto, scacchiere di gioco salate. Il connubio tra commestibile e festa ribadisce il messaggio che lo studio vuole mandare, quello di convivialità in un contesto inclusivo che coinvolga e attiri gente con passioni, interessi e curiosità differenti. Il semplice gesto di mangiare con gli\le altrз costituisce un momento di condivisione, un rituale in cui ha luogo uno scambio di sapori, di profumi e di interessi, il tutto enfatizzato dall’atmosfera avvolgente di festa che rimanda di per sé ad una condivisione. L’evento ha l’obiettivo di creare dei rapporti e arricchire gli interscambi in linea con la missione del festival walk- in-studio, quello di includere più artistз e costituire una grande e funzionante infrastruttura di relazioni umane.