È la prima volta che ho l’opportunità di visitare la casa-studio di Giovanni Bai. Un artista, sociologo e video-pittore che nella sua ricerca usa linguaggi e mezzi espressivi diversi, ma spesso privilegia l’utilizzo dei media e la fotografia. Media con i quali sperimenta, lavorando principalmente sulla manipolazione dell’immagine, maneggiandola per dare vita a nuovi lavori, uno dei quali presenti in questa mostra, dal titolo “Green Pass”. Esatto, Green Pass. Non si parlerà di vaccini o di certificazione verde. Anzi, in realtà c’è una cosa di cui vorrei parlare che riguarda questo Green Pass, o forse dovrei dire “Green Pazz”. Green, perché le opere di questa mostra hanno come colore dominante il verde, oppure il suo complementare rosso. Pazz perché sinonimo di libertà, e non solo vaccinale.
“In fondo al corridoio, a sinistra”, così Giovanni mi accoglie nella sua casa, e mi indica la strada per visitare la mostra, siamo all’interno della sala mostre dell’associazione culturale MUSEOTEO+. Così, entro nel suo studio, nella sua vita. Un luogo che permette di carpire aspetti intimi difficilmente intuibili: lo studio infatti, è uno spazio fisico e mentale, il luogo d’incubazione dell’opera d’arte, dove l’artista cela il pensiero, la meditazione, la riflessione e l’azione del suo creare. Questa mostra rappresenta un oggetto di riflessione complesso, una sfida – o forse una promessa – per chi pensa all’arte come il risultato di relazioni plurali che ne hanno orientato la creazione. Pluralità perché gli artisti coinvolti sono molteplici. Maria Elena Arcangeletti propone alcuni scatti raffiguranti scorci Siciliani, più precisamente Palermo. Ermanno Cristini con “Cerneria verde passante” si concentra sulla copertina di un famoso libro di Carla Subrizi, “Introduzione a Duchamp” evidenziandone il colore verde. Francesco Di Loreto partecipa con “Lo sguardo di alice: mai uguale a quello che si vede” una fotografia ispirata dal film “Alice nelle città” di Wim Wenders. Carolina Gozzini propone la sua bici rossa e la sua miniatura. Bianca Vignato affigge al muro una selezione di polaroid sulla tematica green ambientate in Italia durante la stagione estiva.
Giovanni Bai traduce in un’installazione la tematica della mostra attraverso l’utilizzo di materiali vari, fiori finti, aloe vera e una video-pittura su poliestere. Viene inoltre proiettato il corto "FLUIRE - Riflessi di storie", con la partecipazione straordinaria di Giovanni, ambientato nel parco della Martesana, un’area verde di Milano. Una tematica così discussa ma così insolita per una mostra, un cambio di visione nel lavoro di Giovanni che certamente apre la strada a nuove ricerche.