Lo studio fotografico di Alessandro Zambianchi, che da più di vent’anni si occupa di documentazione fotografica di opere d’arte di artisti nazionali ed internazionali, ospita “En Route”: un progetto espositivo in cui si incontrano i lavori di cinque artisti in giro per il mondo. Lo spazio di via D’Apulia 12 - condiviso durante il festival di Walk-in Studio 2020 - unisce ricerche artistiche differenti che hanno come filo conduttore la città contemporanea.
Food Winger (2020) - installazione multicanale parte di un progetto più ampio esposto al MOCA di Taipei a fine maggio 2020 - è stata realizzata da Yan Chao Huang 黃彥超 (1985, Taiwan) in collaborazione con Imin Tsao 曹益銘 (1984, Taiwan). L’intera opera mixed-media è stata riadattata per questo open studio evidenziando solo alcune parti del lavoro: quella che si ascolta è la colonna sonora del video dell’installazione originale. Il monologo interiore in lingua taiwanese - il cui testo tradotto in inglese è esposto sull’ultima finestra dello studio - rielaborazione di alcune interviste realizzate ai drivers di Uber Eats a Taipei, riflette su ciò che è mobile e in continua trasformazione per constatare l'impossibilità di vivere un solo singolo stato d’animo attraverso il parallelismo tra un uccello che sorvola liberamente l’intera città e il driver di Uber che consegna rapidamente in ogni angolo della città.
I lavori esposti di Claudia Sinigaglia (1985, Italia) e Leeay Aikawa 相川里絵 (1983, Giappone) sono entrambi parti di serie fotografiche più ampie: installati sui vetri - dalla parte interna - delle finestre dello studio, sono visibili solo dall’esterno e lo spettatore ci si riflette dentro, così come già fanno i palazzi e le macchine di fronte. Un esperimento, un nuovo modo di contestualizzare le due opere - stampe digitali - che invece di essere semplicemente appese alla parete, per la prima volta sono state installate sotto un vetro per essere mostrate.
Untitled (Constellations) Dubai (2019) di Claudia Sinigaglia - stampa inkjet su carta cotone - è parte di una serie di foto scattate nel buio della notte di tante città del mondo. Si tratta di una foto ad alto contrasto, quasi non la si nota visto anche l’effetto riflesso della finestra: l’immagine stessa della città di Dubai si perde nel buio/nero, ciò che resta sono dei punti luminosi/bianchi. Ogni spettatore che osserverà l’opera, si ritrova involontariamente immerso al suo interno grazie al riflesso della finestra di vetro, diventandone parte. My Japan (2019) di Leeay Aikawa 相川里絵 (1983, Giappone) - stampa digitale su carta - è un collage digitale di foto scattate in giro per Tokyo. Da esso emerge tutta l’ispirazione pop dell’artista che si interseca alla moda, al design e alla street art tipica della sua produzione. Frammenti della città raccolti in nuove composizioni di immagini.
L’ultimo lavoro presente in mostra è Sindone (Shroud) (2020) di Dobrosława Nowak (1987, Polonia) - una fotografia digitale con un unico soggetto al centro della scena, una mascherina, della quale si ha una doppia percezione: ciò che è fuori e ciò che ha dentro. Si tratta dell’esito audio-visuale al quale l’artista approda esplorando fonti soggettive come la memoria - individuale e collettiva - o i passaggi tra i vari livelli di coscienza. En route attraverso un non canonico utilizzo delle immagini, ci presenta realtà differenti incastrate in un viaggio che percorre i mille aspetti del contemporaneo.