Ylbert Durishti, Isabella Mara, Elena Modorati, Giancarlo Norese
Ylbert Durishti, Isabella Mara, Elena Modorati, Giancarlo Norese
Una mostra di quattro artisti in un luogo insolito: lo studio di un medico di famiglia che apre le sue porte al mondo dell'arte in occasione del festival.
Per il festival Walk-In Studio di Milano gli artisti Isabella Mara e Ylbert Durishti, coppia nell'arte e nella vita, proseguono il progetto Storie Aperte con la nuova narrazione Storie Scoperte, un dialogo a quattro con la partecipazione di Elena Modorati e Giancarlo Norese.
Ad aprire le porte questa volta è lo studio del loro medico di famiglia, appassionato d'arte e fotografia, che per un breve periodo di tempo ospiterà le opere e gli interventi site-specific realizzati per l'occasione.
Nelle tre edizioni precedenti gli artisti avevano aperto le porte della loro casa-studio ospitando Maria Mulas e Angela Occhipinti, Renata Boero e Grazia Varisco, Olinsky e Amalia del Ponte.
Brevi biografie degli artisti in mostra:
YLBERT DURISHTI
È nato a Tirana 1980, vive e lavora a Milano. La sua ricerca è orientata sulle nuove tecnologie, poste in dialogo con la natura. Spesso i suoi lavori sono di carattere performativo e relazionale, in cui la materia stessa, naturale o artificiale che sia, è felice specchio della natura stessa.
ISABELLA MARA
È nata a Seregno nel 1977, vive e lavora a Milano. La sua ricerca artistica è un insieme di piccole narrazioni in cui esplora luoghi, memoria, tempo, architettura. I suoi interventi sono sviluppati con installazioni, collage, libri e progetti pubblici o partecipativi.
ELENA MODORATI
È nata a Milano nel 1969, vive e lavora a Milano. Il suo lavoro indaga la relazione fra interiorità e contesto esterno, pensiero e ambiguità, costanti temporali e inedito del singolo evento. La scrittura è parte integrante del suo lavoro e si dedica alla realizzazione di libri d'artista.
GIANCARLO NORESE
È nato a Novi Sad nel 1963 e vive attualmente a Milano. La sua ricerca artistica si è spesso realizzata in opere che indagano il tema della fragilità, degli spazi interstiziali, delle contraddizioni del paesaggio o della bellezza auto-generata dal caso.