Drunkenrabbit, Matteo Suffritti
Drunkenrabbit, Matteo Suffritti
Gli artisti dialogheranno con le loro opere sulla concezione e percezione del tempo e su come esso possa dipendere dalla mente, dai ricordi e dal proprio vissuto.
Durante la performance, l’artista Drunkerabbit tesserà un lungo filo rosso. Un cordone ombelicale che avvolgerà parte dell’installazione di Matteo Suffritti: le immagini di due volti di giovani fanciulli, fluttuanti in light-box, che raffigurano l’uomo e la donna, ossia l’inizio ed il divenire. Sparsi in più punti dello spazio, vi saranno intrecci fatti a maglia di colore rosso. A ognuno di essi un’etichetta riporterà il tempo impiegato per realizzarli. La possibilità di disfarli, tirandone l’estremità con un semplice gesto, completerà l’opera di Drunkenrabbit. Perché in un attimo il suo paziente lavoro verrà dissolto. È qui che il concetto di tempo ritorna e si pone come da cornice alla performance e installazione.