Sotto al cielo, muri bianchi // UnzaLab

di Davide Lunerti

Sotto al cielo, muri bianchi

Apertura 8 Giugno

Zone: 9 - Stazione Garibaldi, Niguarda

UnzaLab è un laboratorio di cinema e fotografia che offre una serie di servizi rivolti sia al mondo del cinema che a quello dell’arte. Al suo interno troviamo una camera oscura, una moviola e qualsiasi altro strumento utile alla lavorazione su pellicola, con modifiche e aggiornamenti, per gli appassionati che preferiscono il calore delle riprese su pellicola rispetto all’asettico del digitale. Per la mostra Sotto al cielo, muri bianchi. sono esposti tre video, di cui due su pellicola, prodotti nel laboratorio UnzaLab, e uno su proiettore digitale, dell’artista ospite Alessandra Spranzi. Il video centrale è un loop estratto da un film, la molle terra. Ci mostra una donna incinta che prende il sole in spiaggia, di cui non riusciamo a riconoscere bene il volto poiché vi è soprapposta l’immagine mesta di un corvo: i due soggetti alludono, probabilmente, alla dualità tra vita e morte. Per ottenere questo effetto, Samira Guadagnuolo ha ritagliato fotogramma per fotogramma la pellicola che ritraeva la donna, inserendo dei ritagli del corvo su ognuno di essi e fotografando poi nuovamente ogni fotogramma, ottenendo così una pellicola nuova. Il video di WARSHADFILM, una collaborazione tra Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, è composto da due loop estratti invece da canti neri. Provenienti da alcune pellicole del ’69 appartenute a dei parenti di Samira, che hanno vissuto in quel periodo in Somalia, le riprese raccontano di questo Paese dall’aspetto immaginifico, da un punto di vista postcoloniale ma affettivo, piuttosto che storico. Anche questa pellicola è stata modificata in laboratorio, resa in bianco e nero e con un ritmo totalmente diverso dall’originale. Ne verrà esposta una versione integrale il 20 giugno, con più video dello stesso soggetto, al Festival del Cinema di Pesaro. Ein Tisch è, infine, l’opera dell’artista Alessandra Spranzi, docente di Fotografia all’Accademia di Brera, che ha esposto un video in cui analizza meticolosamente un tavolo, tramite riprese e testo, fin nei minimi dettagli. Il suo lavoro si concentra su composizioni di oggetti studiate con grandissima attenzione.