La realtà virtuale di internet e dei social network si sposa perfettamente con questo nostro bisogno di rivelare solamente una versione positiva e “pulita” di noi stessi, per essere meglio accettati e apprezzati, in un certo senso pubblicamente approvati. La mostra To like or not to be nello studio di Loris Di Falco affronta proprio questa tematica, e lo fa attraverso le opere di Elisa Filomena, Anna Caruso, Debora Garritani, Annalisa Fulvi e Milena Sgambato, giovani pittrici le cui carriere si sono incrociate grazie a Circoloquadro. Il lavoro di Elisa, Racconti di una memoria, è composto da rapidi schizzi di immagini che l’artista ha trovato sui social, come Pinterest e Instagram, che l’hanno colpita e le sono rimaste impresse nella memoria; anche il dipinto di Anna (Non ero diretto qui, eppure sono qui) si concentra sul tema della memoria: partendo da un ritratto di famiglia ne altera ed elimina dei frammenti, alludendo alle distorsioni che i ricordi compiono sulla nostra identità.
Nonostante si tratti di una fotografia anziché di un dipinto, l’autoritratto di Debora è stato aggiunto alla mostra per i suoi attenti riferimenti pittorici, in particolare all’iconografia della vanitas. Consonno, di Annalisa, raffigura invece le fondamenta di un edificio in rovina in un parco divertimenti abbandonato, alludendo alle parti decadenti di noi stessi che giacciono dimenticate nel profondo. Con Electric Dreams, infine, Milena riassume i paradossi delle relazioni virtuali: vediamo molte ragazze insieme, ma sedute da sole, su un treno che può farle evadere, ma che sembra fermo. All’interno di esso vediamo il mare, con dei gabbiani che volano liberi, ma non riconosciamo se sia un’illusione, un sogno, un ricordo o la realtà: questo è internet, per Milena.