Ciò che la cultura separa // Spazio X

di Andrea Martina Bassan

Ciò che la cultura separa

Apertura 6 giungo

Zone: 5 - Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio

Provocatoriamente X Contemporary non dichiara la minoranza di cui sta parlando ma dichiara subito, d’impatto, Il problema. Le radici della nostra individualità sono profonde e ci sfuggono perché non ci appartengono, altri le hanno coltivate per noi, a nostra insaputa. La cultura alla quale apparteniamo, come in ogni altra, si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere. Di fatto siamo concepiti, come genere Umano ( he si distingue dall’animale per la capacità di articolare un pensiero) dalla trama culturale che sta alla base dei rapporti umani. Ma cosa succede se questi codici tramandati e imposti da secoli vengono messi in discussione? Cosa provoca una falla nell’imperante cultura machista? La paura. La paura di perdere il dominio, la superiorità. E la paura unita ad una buona dose di ignoranza, porta ad un male banale e meschino. Ed è per questo, che oggi le donne devono essere rispedite al loro posto. Oggi, momento in cui l’umanità dovrebbe affrontare e accettare di buona lena l’indebolirsi dell’istituzione della famiglia patriarcale, l’affermarsi del grado sempre più alto d’istruzione femminile e la consapevolezza da parte delle donne del proprio corpo e della propria sessualità guardando ad un futuro, al progresso, torna indietro. Si torna alla guerra di genere, si torna a bruciare le streghe. Sì, perché è più facile rinnovare l’imposizione di un’ignoranza latente piuttosto che cambiare le cose, è più facile strumentalizzarla facendole credere di essere libera, piuttosto che renderla veramente libera; sopratutto, in un momento in cui il velo della cultura rasenta il suolo. X Contemporary ci dice di bruciare piuttosto di assecondare un sistema corrotto che mina alla nostra sopravvivenza. Ci dice di riconoscerci nelle nostre membra, di accorgerci dell’aguzzino e urlare. Di renderci conto che il nostro tempo è arrivato – non dobbiamo più aspettare.