Hidden Among the Leaves dà il titolo alla personale di Filippo Cristini presso Current. Lo spazio espositivo si offre allo spettatore come illusorio: inizialmente appare reale, fisico, un white cube all’interno del quale sono appese delle opere, ma non appena lo sguardo si volge verso le tele si è catapultati in una dimensione altra contemporaneamente percepibile e impalpabile: una cameretta che evoca il denominatore comune tra l’adulto e il bambino: l’infanzia. L’artista espone la selezione di una più ampia serie di tele raffiguranti le scene di una “guerra statica e irreale tra plotoni di soldatini di plastica” con una pittura materica, densa, quasi tridimensionale. The Believer è l’unica opera che contempla la figura umana: si tratta di un astronauta ritto in una stanza che rivolge il volto allo spettatore – e forse – ne è proprio la proiezione, in quanto lo spettatore ritto in una cameretta guarda la tela, quasi fosse il varco temporale che li congiunge. Le gradazioni del viola dominano tutte le opere creando grande coerenza e un rimando perpetuo tra i soggetti raffigurati, lo spazio espositivo – totalmente bianco tranne che per la porta dipinta di viola dall’artista – e il ricordo tanto ironico quanto malinconico dell’infanzia che, dopo aver colpito lo spettatore, si dissolve lentamente.