Diversamente da un allestimento tradizionale, la mostra What’s past is prologue non è curata secondo una selezione critica delle opere. I lavori sono legati tra loro da un legame affettivo piuttosto che scientifico: tutti appartengono all’anno in cui gli artisti si sono incontrati per la prima volta (2006/2007), studenti della NABA, per iniziare un’amicizia che dura da più di dieci anni. Unica opera a non rispettare questa regola è quella di Angelo Sarleti, artista proprietario dello studio, chiamata Fusione. Realizzata recentemente e finora inedita, la tela rappresenta il sistema economico contemporaneo tramite un linguaggio citazionista e a metà tra l’astratto e il figurativo. Le opere esposte nello studio sono per lo più pittoriche, a cui si aggiungono due installazioni video e una scultura, mentre, non seguendo un criterio scientifico, i temi trattati e gli stili utilizzati sono molto differenti a seconda degli artisti. È questo un modo, per loro, di ragionare su momenti passati della loro pratica, privi della contaminazione reciproca che si è avviata dal 2006 ad oggi.