Due artiste, uno studio - o meglio, una casa studio-, questi i presupposti della collaborazione tra le due artiste Paki Paola Bernardi e Lucrezia Minerva in occasione della terza edizione di Walk-In Studio. Lucrezia e le sue video installazioni sono ospiti di Paki e dello spazio dove fa esperienza della propria quotidianità, routine che non viene meno, ma che si fa intimità ed ineffabilmente percepiamo anche noi, ospiti di secondo livello. Il punto di partenza di Doppio Circuito è infatti il concetto di quotidianità, intesa come ciò che sperimentiamo in modo ordinario, ma che, attraverso la giusta prospettiva poietica e trasformatrice può arrivare ad ascendere alla sfera dello straordinario.
Nel materiale di partenza, la carta carbone, risiede la dimensione ordinaria dell’arte di Paki Paola, la quale viene però trasfigurata dai suoi gesti performativi, con i quali crea metafore, segni, scritture che le provengono dall’immanifesto, dall’invisibile. Ed è proprio quello di affrancare dall’invisibilità il genere femminile in primis - ma il genere umano in toto - lo scopo ultimo della perfomance in cui la vediamo danzare a capo coperto su una passerella di carta carbone su cui rimarranno impresse - sullo strato sottostante - le tracce della sua danza e della sua voce che da invisibile e latente si fa incancellabile e pervasiva. Lucrezia invece, attraverso uno strumento estremamente ordinario come lo smartphone, si occupa di registrare delle scene esperite nel nostro quotidiano, le quali subiscono una distorsione prospettica ed una dilatazione spazio-temporale attraverso una ripetizione ipnotica delle immagini. Comune ad entrambe rimane la trasmissione di un concetto cosmico e universale. Risvegliare le coscienze altrui nel riscontrare la straordinarietà della sublimazione dell’arte che perché in noi si ritrova anche fuori, nell’ordinarietà delle piccole cose, ordinarietà che a volte dimentichiamo essere tutt’uno con l’arte stessa.