Da un po’ di mesi il tragitto casa-lavoro di chi frequenta stazione Garibaldi è il più emozionante di Milano. Se le altre stazioni sono piene di infinite pubblicità che supplicano in tutti i modi un nostro sguardo, diciotto vetrine della galleria della stazione del Passante ferroviario di Porta Garibaldi hanno la sicurezza di riuscire nell’impresa.
La mossa vincente è di co_atto, tre ragazzз che da un anno permettono a svariati artistз contemporaneз italianз e non di esser vistз dal pubblico generalista. Architettura, design, fumetto, fotografia e arte visiva sono incorniciati in un display e in uno spazio insoliti. Bizzarra è anche la scelta di “Ricominciare dal silenzio”, in un periodo storico in cui percepiamo ancora forte la mancanza di quel rumore che non abbiamo potuto generare. È inevitabile scorgere in tutti i lavori degli\delle artistз in mostra un rimando alla condizione speciale in cui sono nate le opere. La meditazione e le domande esistenziali, ad esempio, sono i punti cardine della piccola stampa di Veronica Bisesti (Giardino Project) ritratta nei panni di Christine de Pizan, poetessa, storica, ma soprattutto la prima scrittrice di professione. Veste i panni di una donna del passato collocandola nel proprio studio al giorno d’oggi, abbracciando i suoi stessi ideali femministi. L’esplorazione del limite e della vita terrena viene trattata dal Collettivo Damp, proponendoci un viaggio in quella storia remota del pianeta in cui la vita consisteva nel fluttuare nelle sostanze da cui si traeva nutrimento. Si tratta del Precambriano, abitato dalla fauna di Ediacara. E poi si ritorna in ogni caso all’agognato silenzio. Declinato in maniera analitica da Altana, lavorando su alcuni luoghi del passante ferroviario stesso. Armati di fonometro, il gruppo di fotografi è andato alla ricerca di angoli in cui il rumore assordante della stazione dava momentaneamente voce al silenzio.
È una passeggiata tutta da scoprire fra paradossi continui che si validano con la contaminazione.