La periferia è normalmente intesa come luogo dell’assenza: di storia, di identità; o ancora come luogo dell’abbandono, dove difficile è creare legami sociali e relazioni umane. Eppure, la musica che si sente provenire dalla corte di una vecchia conceria nella periferia sud di Milano, appartiene a una realtà che, dalla sua fondazione a oggi, crede fortemente nella possibilità di creare un contenitore sincretico di cultura, una realtà fresca e sinergica dove quotidianamente si assiste alla nascita di idee e creatività artistiche sempre nuove e in costante dialogo con la contemporaneità. Questa realtà è quella fondata da artist3 Nicola Tineo, Viola Lo Monaco, Micheal Lo Monaco, Eduardo Luongo e Huizhong Ines Song che, da gennaio 2020, promuovo con impegno l’Associazione Artistica Culturale Zona Blu. Nell’edizione di quest’anno l3 artist3 decidono di tornare al concetto di studio di artistə indagando quella che secondo loro è l’idea che meglio rappresenta questo luogo oggi, scardinandone l’aspetto più archetipico. “Perimetro Fluido” infatti, il progetto con cui Zona Blu partecipa quest’anno a Walk-In Studio, si riferisce proprio a questa particolare concezione dello studio che oggi più che mai deve essere un luogo in continuo divenire, mai uguale a se stesso, ma in continuo cambiamento. Ma chi favorisce questo continuo cambiamento? L3 artisti stess3, che, accolt3 in Residenza e apprezzat3 nel loro essere e nelle loro singole peculiarità, portano di volta in volta idee sempre nuove che contribuiscono a fare dello spazio un luogo quasi fuori dal tempo poiché impossibile da fissare in maniera permanente.
Entrando nella sala principale, cuore dello studio, vediamo concretizzata l’idea sostenuta da Perimetro Fluido: una serie di pannelli mobili consentono di modulare liberamente lo spazio circostante che riproduce idealmente le pareti degli studi de3 artist3 resident3 presso Zona Blu. Troviamo quello di Eduardo Luongo insieme agli strumenti utilizzati per realizzare i suoi calchi in cera, Federico De Lorentis con le sue proiezioni su tela affisse al muro e Fisiosegni, un laboratorio creato da Nicola Tineo il cui intento è quello di indagare il suono attraverso una serie di macchinari che consentono a3 spettator3 di produrre i suoni che più li rappresentano e di ripercorrerli sia a livello corporeo, seguendone la traccia con il movimento del corpo, che a livello pittorico, trascrivendo le sensazioni sonore provate su fogli di carta. A lato troviamo invece un’installazione del laboratorio di arteterapia de3 artist3 Viola Lo Monaco e Mavi Carazzone che esplora il difficile rapporto tra opera e fruitorə, proponendo la proiezione di un whitecube che, in un’ottica di interazione collettiva, consente a3 visitator3 di interagire scrivendo parole che vengono riprodotte in tempo reale sul foglio digitale proiettato sulla parete.
Le installazioni presenti all’interno di Zona Blu fanno di questo spazio un luogo di tracce, in cui ciascunə individuə, che sia artistə o visitatorə, permanente o di semplice passaggio, lasci un qualcosa di sé in un’ottica di recupero della dimensione umana e dei rapporti interpersonali sempre più urgenti in una società individualista come quella contemporanea. A questo proposito, emblematico diventa il corridoio che precede la sala centrale poiché caratterizzato dalla presenza di opere d’arte su ambo i lati che arricchiscono la collezione permanente dello spazio; tra queste le opere figurative di Raffaele Greco e Simona Pavoni di Studio Scalzo testimoniano questo costante interesse di Zona Blu a intessere relazioni anche nello scenario artistico della città.