Comprovante, compunto: Compulsive Archive si svela così ai miei occhi, in un primo momento grazie agli sguardi puntati dall'installazione svelata dalle finestre dello spazio. Queste alte finestre paiono abitate dagli sguardi di icone mescolate tra loro dalla mente e dalla mano di Luca Tanzini, che ha scelto di titolare Agenzia di Viaggi interplanetaria il suo progetto di arte-per-immagini, che troviamo in parte all'interno dell'archivio di via Battaglia, dove ha avuto luogo la sua ultima residenza artistica.
Il suo lavoro si traduce in paesaggi frutto di accostamenti cromatici e semantici stranianti e fenomenali. Ad ospitarlo ed ospitarci in questo spazio letteralmente pullulante di materiale che chiede continuamente di essere maneggiato, visto e osservato, Giulia Vallicelli, che ci racconta la storia dell'archivio in modo spontaneo e delicato, facendoci entrare in questa stanza dove si respira punk e voglia di avere e dare voce. Nel complesso il tutto pare un grande armadio di repertorio tra l'attualissimo e il passato, sentito e vissuto in primissima persona da chi ne cura l'esistenza quotidianamente da anni.