Benvenuti in un archivio di compulsione, dove l’ordine è uno stato dello spirito e il catalogo una condizione esistenziale. Nel regno di Giulia Vallicelli la cultura Punk è fatta bibliofilia, ingentilita la pratica delle fanzine, ingentilito il magico mondo di chi conosce ogni trucco per evadere i controlli, il progetto di Compulsive Archive risuona d’anarchico rigore, un prezioso insegnamento al visitatore: anche la libertà ha i suoi canoni, su cui poter riflettere e dilatarne così la semantica.
In questo gioiello delle scene underground dagli anni Novanta a oggi, un collezionista non può che rimanere incantato, una intima collezione di vinili, una raccolta di tematiche chiaramente fuori dalla dinamica delle politiche di palazzo che spazia dal dibattito queer alla musica Rock, un gabinetto delle curiosità di rara intimità, da trattare con i guanti bianchi. In questo avventuroso anfratto si è avventurato Luca Tanzini nel suo progetto Agenzia di Viaggi Interplanetaria. Guidato dalla sibilla del tempio ha riguardato la sua pratica da creatore di copertine discografiche, e confrontandosi con la monumentale raccolta di vinili dell’archivio, ha giocato ad assemblare volti con tecniche varie e una sensibilità per i colori e le texture decisamente professionalizzata. Riuscire a comporre immagini equilibrate con la tecnica del collage non è una banalità, e i lavori di Tanzini trascinano in un universo onirico, ai visitatori un biglietto di sola andata che il ritorno non può mai davvero esserci: il percorso è nell’impossibile dove un divertito gioco di rimandi compone ora surrealismo, ora disattesi accostamenti, ora no-sense.
Tre installazioni urlano lo spirito del luogo dalle tre finestre a due ante, sono sguardi che emergono dalle copertine, se la completezza, dal Simposio, è dover ritrovare una metà, in questi limiti tra l’interno e l’esterno, la completezza è un contrassegno, una firma distinta.