Quando si entra all’interno di Ri-Make ci si immerge in una dimensione collettiva e accogliente. All’interno di un ex edificio scolastico di Bruzzano trovano spazio diverse realtà e progetti, alcuni in pianta stabile, altri invece ospiti e collaboratori. Dopo aver superato l’ingresso ci si ritrova circondati dalle pareti, appena dipinte, dal collettivo artistico Terza Forma (IG: @terzaforma) composto da b35714 – Ophelia - Mor.morio e Lo.zizo. Ognuna di queste identità contribuisce in maniera personale a quello che però resta un progetto comune. A Ri-Make hanno realizzato un dipinto murale nero su base azzurra dove diversi soggetti sono raffigurati con altrettanti stili, l’opera finale risulta in complesso omogenea e rende metaforicamente bene l’idea di quello che ho prima provato a spiegarvi a parole; con un solo sguardo ci si rende bene conto che seppur siano singole voci, insieme creano armonia. Non realizzano solo opere murali, ma anche stampe, tatuaggi e progetti grafici vari. In poche parole, non hanno limiti per l’applicazione delle loro idee.
Subito dopo, entriamo in un’aula dove grazie al progetto Garden Lab (giardino sociale e fab lab) che con Adriano Lombardo e Mario di Mauro ci permette di relazionarci in maniera nuova con il mondo vegetale. Una delle ispirazioni alla base di questo progetto è il lavoro del botanico Stefano Mancuso. A primo impatto vediamo esposto quello che ai nostri occhi sembra un semplice vaso, ma in realtà è molto di più. Innanzitutto, esso è realizzato seguendo un principio di economia circolare, ovvero nasce da una stampante 3D e l’inchiostro utilizzato è composto da un polimero organico unito a scarti derivati dalla lavorazione del legno. La pianta che ospita è collegata, tramite sensori particolari, ad un computer. Tutto questo serve a mostrarci come la natura reagisce al contatto umano, infatti, la pianta genera, oltre ai propri, degli impulsi che tramite il computer influenzano a loro volta la musica e i colori delle luci. Basta variare da un tocco più prolungato ad uno breve per generare una reazione diversa. Apprendiamo così che i vegetali non sono del tutto insensibili alla presenza umana. Oltre a questo, è attivo anche un progetto di realtà virtuale che, tramite l’ausilio di un visore, permette di immergersi in un’animazione 3D che si attiva in maniera altrettanto stupefacente grazie all’interazione tra le persone e la pianta. Assistendo a ciò è possibile interrogarsi ampiamente sull’importanza che hanno le piante all’interno del “nostro” ecosistema, lasciandoci impressa una domanda assolutamente non banale: “Qual è il ruolo che occupiamo come esseri viventi – esseri umani – all’interno dell’ecosistema?” e, di conseguenza, renderci conto anche delle numerose responsabilità e gratitudine che abbiamo verso la Terra, intesa non solo come pianeta ma come Natura che ci ospita.
Subseri – la Stamperia Sotterranea – si trova, invece, in un’altra aula ed al suo interno sono disposti i numerosi macchinari che sono accessibili tramite prenotazione sia per realizzare progetti personali, sia ai principianti, con corsi e lezioni. Le tecniche di stampa disponibili presso il loro laboratorio sono molte: serigrafia, xilografia, calcografia, gum print e stampa analogica in camera oscura. Numerose sono le opere realizzate qui che sono esposte nei vari spazi di Ri-Make. Quelli appena illustrati però sono solo alcuni dei progetti che Ri-Make ospita al suo interno, come ad esempio: Wood Lab che è un progetto di falegnameria e riciclo creativo del legno, Mshikamano associazione di solidarietà tra migranti, e, infine, Edoardo Barbera Teatro che ha presentato in questi giorni “FEDE SPERANZA CARITÀ”. In conclusione, si percepisce molto bene la dimensione collettiva alla base di ognuno di questi progetti, dimensione che, in questi giorni di apertura al pubblico, invita anche noi visitatori a farne parte accogliendoci.