Nello scenario di quella che un tempo era la portineria di un edificio realizzato dall’architetto modernista Luigi Ulisse Arata, lo studio dell’artista Lorenzo Gatti fonda le sue radici e apre le porte al pubblico con l’esposizione intitolata Diversamente fuori fase. Rottura degli schemi. Linearismi interrotti. Con un semplice gesto, la composizione espositiva delle opere d’arte prende una direzione originale, staccandosi dalla tradizionalità. Un racconto artistico è quello che si palesa di fronte al visitatore, fatto di forme, materiali e tecniche diverse. Dalla scultura alla pittura, dalla grafica alla fotografia; modalità di espressioni che creano collegamenti visivi e di significato. Se il concetto "fuori fase" vuole rappresentare la situazione di emergenza sanitaria in cui la società, specialmente il ramo degli artisti, si ritrova, il termine "diversamente" indica il pensiero dei cinque artisti secondo cui ‹‹qualche volta si è più vicini in una differenza che in una parvenza di similitudine››.
Secondo questo concetto, gli artisti esprimono la volontà di ‹‹mettere in moto un vuoto da colmare›› attraverso cinque diverse modalità di rappresentazione, a partire dalle due sculture di Yari Miele le quali, accostando due materiali molto diversi tra loro come il piombo e una stoffa catarifrangente, accentuano un contrasto materico visivamente piacevole. L’opera che rompe la linearità dell’esposizione è Fuori fase 2, del designer e artista Corrado Levi, caratterizzata da linee di diverso colore disegnate in modo disordinato e “disorientato” su carta bianca. Feritoia grezza è, invece, il titolo del dipinto su tela di lino grezza di Lorenzo Gatti che riporta l’immagine di un’architettura dentro un’architettura: un bunker che, al suo interno, sbuca sulla tela stessa. Il lavoro successivo ha come titolo tracciante 2, una fotografia scattata da Cosimo Filippini il cui soggetto è la texture di legno di un albero contrassegnato da una vernice dal colore acceso, accentuando contemporaneamente sia la forte matericità del tronco sia un’apparente grana pittorica. Infine, la scultura di Alberto Mugnaini rappresenta un oggetto decontestualizzato, ottenuto riciclando materiali e abbinando sinuosamente le loro forme.
Diversamente fuori fase è, dunque, una chiara dimostrazione di come ‹‹la contiguità di cose non omogenee generi potenziale creativo››.